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Scritto da Fontò Vincent, Ferrero Ivan, Ciofi Edoardo   
Martedì 17 Maggio 2011 08:24

 

 

 


 

Università degli Studi di Torino

FACOLTÀ DI PSICOLOGIA

 

Corso di Laurea Magistrale in …………………………………………

 

Tesi di Laurea Magistrale

 

 

 

 

 

 

[………….. Titolo ……………]

 

 

 

 

 

 

 

 

Candidato/a Relatore

 

 

 

 

Matricola

 

 

 

 

 

 

A. A. …../…….

 

Ringraziamenti

 

Ringraziamenti alle persone e alle istituzioni che hanno collaborato al lavoro di tesi. Lunghezza: da poche righe a una pagina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Indice

Introduzione.. 4

 

Capitolo 1: Introduzione.. 5

 

1.1 Struttura della tesi 5

1.2 Stesura della tesi di laurea. 7

1.3 Modulistica. 7

Capitolo 2: Impaginazione e redazione del testo... 8

 

2.1 Uso dei titoli 8

2.2 Titolo di terzo livello per i sottoparagrafi 8

2.3 Uso delle figure. 8

2.4 Uso delle tabelle. 10

2.5 Riferimenti bibliografici e citazioni 11

Conclusioni. 12

 

Bibliografia.. 13

 

Esempio di appendice.. 14

Introduzione

Sintesi dei contenuti della tesi. Lunghezza massima: 2 pagine in cui verranno introdotti i contenuti principali della tesi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 1: Introduzione

 

Questo documento fornisce uno schema per la redazione di tesi, tesine o elaborati di laurea per gli studenti in Psicologia Clinica e di Comunità a Torino. All'interno del documento trovate indicazioni sia per la formattazione e la presentazione dei risultati, sia sull’organizzazione dei capitoli della tesi ed il loro contenuto.

La tesi deve essere scritta su un unico file da consegnare al relatore e correlatore(i) alla fine del lavoro. Oltre al documento finale di tesi, in forma cartacea, è richiesto che venga inserito all'interno del sito di unito.it, clicca qui, (inserire propria matricola e password, dopo di che selezionare CARICAMENTO TESI UPLOAD, seguire le indicazioni) una copia in formato PDF della propria tesi.

 

1.1 Struttura della tesi

 

La tesi di laurea presenterà la seguente struttura generale:

  • Ringraziamenti
  • Indice
  • Introduzione
  • Corpo della tesi (composto generalmente da 3 o più capitoli)
  • Conclusioni
  • Bibliografia
  • Eventuali appendici

 

L'introduzione deve contenere gli elementi fondamentali che servono a far comprendere il lavoro, anche a chi non abbia il tempo di leggerlo in tutte le sue parti. L'introduzione deve inoltre illustrare con chiarezza gli obiettivi e le ragioni sottostanti alla loro scelta, fornire alcuni cenni in merito alla letteratura rilevante, presentare gli strumenti utilizzati (la metodologia) e l'organizzazione essenziale in parti e in capitoli. Chi legge l'introduzione deve poter rapidamente controllare l'effettiva utilità di ogni singola parte o capitolo rispetto agli obiettivi del lavoro. L'introduzione si compone generalmente dei seguenti punti:

  • spiegazione della natura del problema considerato
  • descrizione dei contenuti reperibili in letteratura relativamente al problema in questione, corredata da esaurienti citazioni bibliografiche
  • scopo del lavoro
  • indicazione dei metodi di soluzione del problema
  • elenco schematico del contenuto dei vari capitoli.

 

Il corpo della tesi si compone generalmente di 3 capitoli distinti. Nel primo viene descritto l'approccio scientifico adottato per il raggiungimento degli obiettivi. Se viene utilizzato un modello matematico, verranno descritte le principali formule adottate e le eventuali ipotesi di funzionamento. Se è stato sviluppato un modello matematico durante la tesi, si darà una dettagliata descrizione degli algoritmi implementati.

In un secondo capitolo verrà descritto il caso di studio, ossia il campione sul quale verranno effettuate le elaborazioni, le analisi e le eventuali campagne di misura. Il campione dovrà essere ben inquadrato e se ne dovrà rendere una descrizione di tutte le caratteristiche necessarie per la corretta comprensione dei capitoli successivi.

Nel terzo capitolo, nel caso si stia svolgendo una tesi di ricerca, verranno presentati e discussi i risultati ottenuti con l'ausilio di grafici e tabelle.

Le conclusioni sono parte integrante della tesi, della quale rappresentano l'ultimo capitolo a coronamento del lavoro svolto. Non sono un riassunto, bensì costituiscono il momento di verifica della metodologia adoperata nella elaborazione dei dati e delle informazioni. Le conclusioni devono essere chiare e sintetiche. Affinché siano efficaci, deve esistere un ordine, un procedimento logico nelle idee ivi esposte. In particolare, occorre richiamare il metodo di ragionamento seguito nel lavoro, riportando i risultati più importanti che sono emersi. Inoltre, è possibile menzionare i possibili futuri sviluppi della ricerca. Le conclusioni vanno armonizzate con l'introduzione; in esse si deve dare giustificazione e dimostrazione degli obbiettivi che ci si era preposti all'inizio della tesi.

La bibliografia è di estrema rilevanza, in primo luogo perché permette di capire a quale livello siano arrivati gli studi intorno all'argomento prescelto, quindi perché fornisce un indicatore del tipo di lavoro che è stato svolto e, da ultimo, perché è indispensabile per il lettore interessato ad approfondire i temi trattati.

La bibliografia dovrà contenere l'elenco di tutte le opere utilizzate che compaiono esplicitamente citate all'interno della tesi. Non vanno invece citate le opere che non sono state effettivamente consultate, anche se esse compaiono nelle bibliografie di altri autori: tutto il materiale deve essere stato visionato in prima persona.

Facoltativamente è possibile inserire delle appendici in coda alla tesi. Un appendice può essere utile, per esempio, per dare una descrizione dettagliata di un modello matematico-statistico le cui numerose formule possono appesantire esageratamente il corpo della tesi.

 

1.2 Stesura della tesi di laurea

 

La forma, nella stesura della tesi di laurea, non ha minore importanza dei contenuti.

Occorre pertanto imporsi il massimo rispetto della grammatica e della sintassi della lingua italiana. Riguardo alla scelta del pronome personale con cui esprimersi, è consigliabile l'uso del pronome impersonale, anche in via combinata con la prima persona singolare.

A tutto vantaggio della chiarezza espositiva, è buona norma evitare i periodi lunghi, l'eccesso di incisi, il frequente uso del corsivo, del grassetto e delle sottolineature nel testo.

 

1.3 Modulistica

 

Tutta la modulistica da consegnare in segreteria e le pratiche burocratiche si trovano qua: cliccare qui.

 

Capitolo 2: Impaginazione e redazione del testo

 

2.1 Uso dei titoli

 

Oltre al titolo di primo livello usato per il titolo del capitolo e al titolo di secondo livello usato per il titolo di questo paragrafo è possibile inserire anche un titolo di terzo livello usato per i sottoparagrafi.

 

2.2 Titolo di terzo livello per i sottoparagrafi

 

Il titolo di terzo livello è usato per identificare un sottoparagrafo. È consigliabile non utilizzare ulteriori suddivisioni dei sottoparagrafi. Eccezionalmente è disponibile un titolo di quarto livello privo di numerazione automatica.

 

2.3 Uso delle figure

 

Le figure sono utilizzate, per esempio, per aiutare la comprensione della descrizione di un modello matematico-statistico, per semplificare la lettura di un caso di studio oppure per rappresentare l’andamento di alcune variabili per mezzo di grafici, ed infine per facilitare la rappresentazione mentale di alcune immagini neuro-scientifiche o semplicemente per un’implementazione grafica di una teoria o di un concetto.

 

 

 

Figura 2.1 Esempio di figura per la spiegazione del funzionamento di un algoritmo matematico come il chi quadro e la distribuzione di Fisher.

Figura 2.2 Esempio di grafico per la distribuzione del chi quadro.

 

 

 

 

Figura 2.3 Esempio di figura di un neurone

 

 

Le figure dovranno essere preferibilmente in bianco e nero o in scala di grigi. Eccezionalmente, per presentare un insieme numeroso di serie su un unico grafico è possibile far uso dei colori. La dimensione del carattere utilizzato dovrà essere sufficientemente grande perché le scritte risultino comprensibili. Generalmente, la scelta del font Time new roman con dimensione 14-20 soddisfa la necessità. I grafici dovranno presentare sfondo bianco. Sugli assi bisogna sempre indicare chiaramente la grandezza rappresentata e l’unità di misura corrispondente. Durante l’inserimento di grafici elaborati con un foglio di calcolo si raccomanda di fare attenzione perché il grafico sia copiato come immagine e non come intero documento.

Le figure devono risultare centrate nel foglio (applicare lo stile figura) e presentare una didascalia numerata che le identifichi univocamente e che ne dia una descrizione sufficientemente dettagliata.

Tutte le figure presenti devono essere citate nel testo della tesi. I riferimenti alle figure devono essere introdotti nel testo come riferimento incrociato (Figura 2.1).

 

2.4 Uso delle tabelle

 

Usare le tabelle per presentare serie di valori tra loro in relazione. Per tabelle semplici utilizzare il formato dell’esempio di Tabella 2.1. Così come per le figure, ogni tabella deve essere identificata univocamente da un numero e deve presentare una didascalia.

Ogni tabella deve essere citata nel testo come riferimento incrociato. Le tabelle vanno centrate nel foglio.

 

Tabella 2.1. Esempio di tabella semplice.

TIPO DI INTELLIGENZA

MODALITÀ DI INDIVIDUAZIONE

Intelligenza linguistica

Uso della lingua per esprimere pareri ed emozioni, per capire gli altri, per raccontare delle brevi e semplici storie o per reagire a quelle raccontate da altri

Intelligenza musicale

Produzione e riconoscimento di semplici canzoni dimostrando sensibilità alla melodia e al ritmo

Intelligenza logico-matematica

Capacità di raggruppare oggetti, di dividerli secondo un criterio o di valutarne analogie e differenze

Intelligenza spaziale

Capacità di giocare con le immagini, di osservare spazi fisici e riprodurli, di immaginare la rotazione degli oggetti

Intelligenza fisico-cenestetica

Uso del corpo, a livello globale e settoriale, per risolvere problemi, quali il giocare a palla, ballare, incollare

Intelligenza interpersonale

Comprensione degli altri, cooperare con loro, rispondere in maniera appropriata ai loro stati d’animo o ai loro desideri

Intelligenza intrapersonale

Capacità di comprendere se stesso, di percepirsi simile e diverso, di sapersi consolare nel momento della tristezza

Intelligenza naturalista

Capacità di riconoscere i diversi tipi di piante e animali presenti nel proprio ambiente di vita

Tabella 2.1 esempio del modello teorico di H. Gardner

 

 

2.5 Riferimenti bibliografici e citazioni

 

I riferimenti bibliografici, collocati immediatamente dopo il capitolo conclusivo, devono contenere l'elenco di tutte le opere utilizzate che compaiono esplicitamente citate all'interno della tesi.

Per citare un riferimento bibliografico all’interno della tesi utilizzare le seguenti convenzioni:

  • Per lavori pubblicati da un singolo autore (Anolli, 2003)
  • Per lavori pubblicati da due autori (Ekman, Freiser, 1978)
  • Per lavori pubblicati da più di due autori (Todd-Manchillas et al., 1979)
  • Per lavori pubblicati da un singolo autore, riguardante lo stesso argomento, in anni differenti (Ekman, 1989, 2008)
  • Per lavori pubblicati dagli stessi autori nello stesso anno (Famiglietti e Wood, 1994a; Famiglietti e Wood, 1994b)

 

Conclusioni

 

Le conclusioni devono essere chiare e sintetiche. Affinché siano efficaci, deve esistere un ordine, un procedimento logico nelle idee esposte. In particolare, occorre richiamare il metodo di ragionamento seguito nel lavoro, riportando i risultati più importanti che sono emersi. Inoltre, è possibile menzionare i possibili futuri sviluppi della ricerca. Le conclusioni vanno armonizzate con l'introduzione; in esse si deve dare giustificazione e dimostrazione degli obiettivi che ci si era preposti all'inizio della tesi.

 

Bibliografia

 

I riferimenti bibliografici possono essere di vari tipi; i due maggiormente utilizzati sono di libri e articoli. Per quanto riguarda la bibliografia dei libri, la sequenza di informazioni dovrà essere la seguente: cognome e iniziale del nome dell’autore, anno di pubblicazione tra parentesi, il titolo dell’opera in carattere corsivo, ed infine la casa editrice.

 

Badgett, M.V.L. (2001). Money myths and change. The economic lives of lesbians and gay men. Chicago: University of Chicago Press

 

Per scrivere la bibliografia degli articoli si dovrà invece indicare in sequenza cognome del/degli autore/i, anno di pubblicazione, titolo dell’articolo in carattere corsivo, nome del giornale o rivista e numero del volume e delle pagine da cui l’articolo proviene.

 

Almanguer, T. (1991). Chicano man: A cartography of homosexual identity and behavior. Differences, Vol 3. No. 2

 

Esempio di appendice

 

Facoltativamente è possibile inserire delle appendici in coda alla tesi. Un appendice può essere utile, per esempio, per dare una descrizione dettagliata di un modello matematico le cui numerose formule possono appesantire esageratamente la lettura della tesi. L’appendice è il luogo migliore per l’inserimento del listato del codice sorgente del modello matematico sviluppato nell’ambito della tesi stessa.

 

 

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento Martedì 17 Maggio 2011 12:46