Il Test di Rorschach è un test che si basa su tecniche proiettive ed è ampiamente utilizzato in psicodiagnostica per l'indagine della personalità. Test ampiamente utilizzato ma anche molto criticato per la sua difficile standardizzazione e validità, va sempre inserito all'interno di un iter psicodiagnostico.

 La presentazione di stimoli non strutturati, le "macchie", sollecita il soggetto a far riferimento alle proprie risorse interne   nella costruzione del percetto: in tal modo l'immagine che ne emerge è il risultato della proiezione del suo mondo interiore. Si andranno in tal modo ad evidenziare gli aspetti cognitivi, emotivi, relazionali e difensivi che saranno successivamente oggetto di analisi. 

L'utilizzo dei programmi per l'elaborazione computerizzata dei test psicometrici si sta allargando anche ai test proiettivi e, per quanto riguarda il Test di Rorschach, è stato messo a punto nel 1995 il programma PRALP3.                                 Il programma permette una velocizzazione e sicurezza di calcolo e vuole essere, a detta degli autori, una proposta di unificazione dei vari modelli di siglatura, premettendo che l'orientamento teorico nella costruzione del programma risente della scuola europea (Bohm, Passi-Tognazzo).

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