LA COMPRESSIONE VIDEO
Poichè ogni pixel corrisponde a diversi numeri che lo descrivono, sorge un problema per la memorizzazione e la gestione delle immagini, dovuto al fatto che una foto o in’immagine completa contiene milioni di pixel e quindi parecchi milioni di numeri da elaborare. Tale problema è stato risolto con gli algoritmi di compressione. Il loro principio è il seguente: ridurre i numeri necessari a memorizzare l’immagine utilizzando i dati colore di un pixel per rappresentare anche i pixel attigui, riducendo così le sfumature presenti, ma in un modo accettabile e non percebile dal nostro occhio. Ad esempio, usando un elevato grado di compressione in una foto che rappresenta un cielo azzurro sgombro da nuvole, viene usata l’informazione di un solo pixel per rappresentare tutti i pixel della campitura occupata dal cielo, che perde così le sue sfumature e gradazioni colore ed acquista un colore azzurro piatto ed uniforme.

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Se però usassi una compressione meno spinta, il cielo verrebbe limitato a poche bande graduate di azzurro, al posto della sfumatura uniforme dall’azzurro chiaro all’azzurro scuro, andando dal basso verso l’alto.

Naturalmente applicare la compressione ad una foto che rappresenta un tappeto non sortisce grandi risultati, poiché esso è costituito da una variazione ininterrotta di colori, essendo il tappeto un mosaico di infiniti colori diversi e sono assenti zone ampie di sfumature.

Il grado di compressione (più o meno alta) stabilisce la quantità di semplificazioni che vengono applicate, e ogni volta che la stessa immagine viene risalvata (dopo esser stata eventualmente rielaborata nelle sessioni di lavoro) la qualità peggiora ulteriormente a causa della progressiva semplificazione nelle sue sfumature, nelle gradazioni di colore e nella perdita di raffinatezza nei bordi di separazione tra un particolare e l’altro.

Dopo la compressione, la foto di un cielo occuperà uno spazio molto più piccolo (anche 10 volte più piccolo) mentre la foto di un tappeto ridurrà di poco il suo peso in Bytes.

Per le immagini statiche lo standard di compressione più diffuso è il JPEG, mentre per le immagini video è molto utilizzato l’MPEG.

Il formato TIF invece è un tipo di memorizzazione priva di compressione, per cui tutti i successivi salvataggi della stessa immagine non ne altereranno la qualità.
La dimensione di un file è un problema cruciale nella produzione video, dove vengono memorizzati 25 (o 24) fotogrammi al secondo. Quindi in un filmato che dura un’ora vengono prodotti 90 000 fotogrammi (o 86400), cioè 90 000 fotografie che occuperanno tanta memoria. La riduzione della dimensione va in direzione contraria alla qualità del video, e questi sono i due parametri che vanno bilanciati per trovare il giusto compromesso.


 
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